Il Club per l’Unesco di Cerignola in collaborazione con il Liceo Scientifico, indirizzo linguistico A. Einstein di Cerignola nel Progetto Internazionale di Intercultura Solidarietà e Sviluppo Sostenibile
Obiettivo: 4 Agenda 2030 Educazione di qualità
in cooperazione con:
Centro per l’UNESCO di Torino Presidente Prof.ssa Maria Paola Azzario
Club per l’UNESCO Jean LAURAIN- Metz Représentant régional de la Fédération française pour l’UNESCO Grand Est. Presidente Prof. Claude LECLERC
Observatório dos Lusodescendentes Lisbona Referente Prof.ssa Emmanuelle Jacqueline Ortega Afonso
Socia del Club referente del progetto Prof.ssa Rosa Talia, in collaborazione con le docenti di francese del liceo linguistico prof.sse Odile Lamarca e Federica Petrozzi
IL REPORTAGE:
“Non giudicare sbagliato ciò che non conosci, prendi l’occasione per comprendere.”
Ieri, 29.05.2021, alcuni ragazzi della classe 4D del Liceo Scientifico linguistico Albert Einstein di Cerignola, hanno avuto la possibilità, dietro accordo di collaborazione tra Scuola e Club per l’Unesco di Cerignola di riunirsi dalle ore 10:00 alle 16:30 per ritrovarsi a e lavorare a distanza sullo scambio delle ricchezze culinarie di Francia, Portogallo e Italia in partenariato con il Club UNESCO Jean Laurain-Metz e il Centro per l’Unesco di Torino.
I ragazzi che hanno mostrato la loro disponibilità per questa grande occasione sono stati: Albanese Silvia, Capocefalo Clara, Colangelo Miriam, Diciolla Roberta, Lasalvia Paola, Puscasu Daniela, Tarricone Ilenia e Tufariello Michele. Precedentemente, i ragazzi hanno eseguito una piccola preparazione riguardo ai piatti che avrebbero preparato il giorno stesso, ma la maggior parte del lavoro è stato svolto direttamente in rete. Una delle ragazze ha messo la propria casa a disposizione, ma le piccole difficoltà certamente non sono mancate: problemi di audio e connessione debole a momenti.
L’incontro è iniziato alle 10 e mezza su piattaforma Teams: i giovani italiani, portoghesi e francesi hanno dato avvio all’ incontro con una presentazione fatta a coppie, ognuno aveva un partner da descrivere e bisognava citarne nome, età, scuola, carattere, sogni e aspirazioni future. Non è mancata l’ansia o il timore di sbagliare la pronuncia anche di una piccola parola, ma pian pianino il clima si era alleggerito e le difficoltà sono venute meno. Ovviamente il pasto interculturale è stata una delle attività della giornata la cui scelta dei piatti che i giovani hanno preparato spettava completamente a loro, ma era fondamentale che le delizie culinarie fossero mangiati insieme, ciascuno nella propria città ma contemporaneamente per condividere reazioni, commenti e critiche. Questa, infatti, è una parte integrante del nostro approccio collettivo all’interculturalità che porterà alla creazione di tanti scambi. Ogni città ha dovuto offrire agli altri gruppi piatti tipici della regione, per creare un menu interculturale, combinando per i giovani italiani uno o più piatti francesi, mosellesi-alsaziani e portoghesi (Lisbona), semplici e realizzabili.
Subito dopo le presentazioni, i ragazzi hanno avuto ben due ore a disposizione per poter cucinare i piatti che li erano stati assegnati, ovvero: Quiche Lorraine, Gateau de Metz e Baccalà in pastella (in francese “morue en pâte). Per cucinare si sono divisi in tre gruppi:
1) Quiche Lorraine: Albanese, Capocefalo, Lasalvia e Tarricone
2) Gateau de Metz: Diciolla e Tufariello
3) Morue en pâte: Colangelo e Puscasu
Dopo il pranzo in rete , i ragazzi francesi, italiani e portoghesi hanno fatto diverse riflessioni in lingua su questi approcci gastronomici: hanno citato il proprio livello di difficoltà, il traguardo raggiunto, i gusti dei piatti e le preferenze personali. Alla fine è venuto fuori che è stata un’attività ricreativa, divertente e una grande messa alla prova, poiché hanno dovuto preparare dei piatti che non sono una specialità quotidiana, ma ci sono riusciti con grande facilità. Ovviamente, è stato fondamentale avere i giovani raggruppati nello stesso luogo, in contatto via internet con gli altri due gruppi in ragione di ciò che era seguito al pranzo.
Hanno avuto luogo giochi interculturali durante il pomeriggio, valutazione della giornata e prospettive di incontri per l ‘anno prossimo.
I ragazzi hanno letto diversi fumetti e compreso come dare il “buongiorno” in 10 diverse lingue, per esempio in indiano per salutare possiamo dire “Namastè” e si alzano le mani unite in corrispondenza del petto, mentre in spagnolo salutiamo con “Buenos dias” e abbracciamo chi abbiamo di fronte. I ragazzi si sono divertiti moltissimo, ma sono stati messi ancor di più alla prova attraverso i giochi di ruolo: ciascuno degli otto partecipanti ha scelto un compagno da descrivere, partendo dai lineamenti e dalle caratteristiche fisiche fino arrivare a delinearne il carattere. In seguito, collegandosi ad ulteriori fumetti e alla lettura di un brano intitolato “Abigael” , noi giovani abbiamo compreso che nella vita di tutti i giorni ci lasciamo sempre guidare dagli stereotipi, arriviamo a giudicare un senzatetto, un povero, una prostituta o in generale, una persona senza nemmeno conoscere la sua storia e il perché della sua condizione. Non bisogna mai giudicare una persona dal suo aspetto fisico o da quello che indossa, perché il vero valore di un uomo o una donna sta al suo interno, bisogna imparare a leggere l’anima e la storia di una persona e superare insieme tutte le differenze con serenità.
L’incontro in rete tra Italia, Portogallo e Francia è stato utile soprattutto da questo punto di vista: ha aperto le menti dei ragazzi e portato ad una comprensione di ciò che rende le nostre somiglianze e le nostre differenze fondamentali. Parlando di stereotipi e critiche, è stato fatto accenno anche temi come razzismo, xenofobia, esclusione, rifiuto altrui, discriminazione. Tramite una discussione aperta tra i tre gruppi si è provato ad arrivare a delle soluzioni per combatterli. E’ stato chiesto loro come affronterebbero la situazione in un paese diverso dal proprio, a partire dal buongiorno fino al capire che tipo di persone si hanno davanti. A primo impatto non si potrà mai conoscere qualcuno del tutto, notiamo che anche quando riusciamo a farci un’idea, quest’ultima potrebbe essere ulteriormente smentita.
I ragazzi hanno parlato in lingua francese di questi temi l’intero pomeriggio fino alle 16:30, momento in cui hanno dato una valutazione della giornata e pensato a delle istruzioni, dei progetti per il futuro e miglioramenti da apportare a questi collegamenti in rete.
Dalla giornata di ieri è venuta fuori la nostra definizione di interculturalità: essa è una convivenza con la diversità, infatti ogni giorno ci relazioniamo con persone di origine differenti tramite i vestiti che indossiamo, il cibo che mangiamo, la musica che ascoltiamo. Non possiamo vivere senza le culture che hanno dato vita a questo mondo .
L’ interculturalità ci immerge in un ambiente unico, fatto di persone aperte e curiose che hanno gli stessi sogni da condividere, persone che si incontrano e si aiutano a vicenda come avvenuto ieri e guardano il lato positivo delle cose, sperano e credono in un futuro migliore.
Al prossimo incontro.
Daniela Puscasu ed i ragazzi di IV D